Noi ragazzi del Leopardi siamo stati spinti dalla professoressa di italiano ad intervistare alcune persone riguardo al romanzo I Promessi Sposi.
Io e la mia compagna abbiamo intervistato Plinio Agostoni, presidente della Fondazione don Giovanni Brandolese e dell’impresa Icam. L’incontro si é tenuto venerdì 15 aprile, alle ore 18, a Lecco nella sua azienda.
LA PERSONA DI FRONTE ALL’AMBIENTE
Per aprire l’intervista abbiamo esposto al signor Agostoni il nostro pensiero legato al capitolo 17, in particolare al momento in cui, attraversato l’Adda ed uscito dall’osteria, dopo essersi ristorato, Renzo compie un atto di carità donando gli ultimi suoi scudi rimasti a quei poveri accanto alla porta. In questo episodio vediamo come l’osteria, sino ad ora classificata come un luogo simbolo d’inganno e d’iniquità, diviene un luogo ove la Provvidenza guida gli animi e i gesti delle persone. Quindi ci siamo chiesti se fosse il luogo che condizionava l’ambiente o viceversa e siamo giunti alle risposta che é la persona a decidere come comportarsi rispetto al luogo, e a cambiare la prospettiva di questo.
Il signor Agostoni era d’accordo con il nostro pensiero: secondo lui infatti ognuno é condizionato da un certo ambiente che “é un dato di fatto che non può essere scavalcato. Questo dato pero é solo un punto di partenza poiché é la nostra libertà che ci guida nello sviluppo di questo, ed è proprio questa può a sua volta cambiare l’ambiente.”
Renzo infatti in questo capitolo è riuscito a rendere l’osteria (sino ad ora un ambiente di male) in un ambiente simbolo di carità scegliendo di seguire la Provvidenza e quindi di aiutare quei poveretti.
UNA MENTALITA’ CHE AIUTA A CRESCERE
Il Signor Agostoni ha raccontato di aver letto la prima volta il romanzo da solo, non a scuola, e che questa lettura lo aveva affascinato non solo per il suo significato ma anche per la bellezza della storia e per la scorrevolezza del racconto.
Promessi sposi gli ha lasciato una mentalità e quindi un metodo per stare di fronte a tutti gli eventi della vita.
Possiamo perciò affermare che la maturazione del signor Agostoni sia avvenuta anche grazie al romanzo.
In particolare ciò che più lo ha colpito, tanto da portarselo con sé ancora oggi, sono le parole di Fra Cristoforo il quale, dopo aver liberato Lucia dal suo giuramento di castità, si rivolge agli sposi dicendo loro “amatevi come compagni di viaggio“. Questa frase lo ha fortemente colpito in quanto testimonia come in una relazione il desiderio di infinito di una persona non sarà mai colmato dal compagno e, quindi, solo seguendo insieme un cammino si potrà crescere insieme; senza intraprendere invece alcun percorso, l’uno finirà presto ad evidenziare i difetti dell’altro, rovinando così la relazione.
UN ROMANZO CHE RIGUARDA TUTTI NOI
Il signor Agostoni ha fatto chiaramente emergere la sua passione per il romanzo e ci ha mostrato come I promessi sposi non sia solo una materia da studiare, perciò legata solo all’ambito scolastico, bensì sia un insieme di pensieri e di esperienze che riguardano tutti noi e tutto ciò che viviamo.
Proprio per questo le parole di Fra Cristoforo rivolte a Renzo e Lucia, sono in fondo rivolte anche a noi e possono perciò guidare le nostre relazioni.
MARCO A. – VERONICA P.
ISTITUTO G. LEOPARDI – LICEO SCIENTIFICO
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